Gerhard Rohlfs per costruire il primo Vocabolario unitario delle "Calabrie", come veniva anche definita in passato la regione si appoggiò a fonti orali e a fonti scritte, ecco rappresentata qui sotto in questa mappa tutte i paesi citati dal tedesco nella sua opera (nella Tavola delle sigle bibliografiche).
Solo guardando questa carta, si può vedere l'opera straordinaria che fece Rohlfs di raccolta per i suoi studi linguistici.
sabato 30 giugno 2018
domenica 24 giugno 2018
Elenco dei vocabolari calabresi del XXI secolo
Con l'inizio del nuovo secolo, nonché del nuovo millennio piccoli e grandi vocabolari hanno iniziato ad essere pubblicati per tutta la regione e sono spuntati anche alcuni glossari in versione digitale sul web. Di seguito tutti quelli a noi noti, in versione cartacea dal 2000 al 2018.
Il primo in assoluto è quello di Francesco e Anna Maria Cosco: Nella lingua... la storia. Vocabolario etimologico del dialetto della provincia di Crotone patrocinato dall'assessorato della provincia di Crotone, 355 pagine sui dialetti crotonesi.
Il secondo è il Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. A-E uscito per Laterza nel 2002 del presbitero Vincenzo Padula e a cura del glottologo John B. Trumper ormai non più in vendita ma di cui è annunciata una ristampa.
Si tratta di un lavoro che è consistito nel rimettere in ordine il lavoro di raccolta di termini dialettali dell'acrese, raccolte già noti a diversi linguisti, tra cui Gerhard Rohlfs stesso. L'obiettivo del dizionario che comprende i vocaboli A-E è di creare un dizionario storico-etimologico-etnolinguistico non solo della varietà d'Acri ma di tutta la Calabria.
Nel 2006 Gargiulo Romeo pubblica il voluminoso Vocabolario mammolese per Iiriti Editore, 1460 pagine sul dialetto di Mammola (RC) e lo stesso anno Giuseppe Laface il Dialetto reggino. Tradizione e nuovo vocabolari, 280 pagine per Iiriti Editore.
Nel 2009 Giosuè S. Ciccia pubblica un piccolo volume di 120 pagine sul "dialetto monasteracese" (edizione Pragramata).
Sempre lo stesso anno ma a Sant'Andrea Aposto dello Ionio (CZ) Enrico Armogida dà alla luce il Dizionario Andreolese-Italiano, volume di 1300 pagine.
Nel 2010 il professor Giuseppe Antonio Martino completa il lavoro del poeta Ettore Alvaro e pubblica "Dizionario dei dialetti della Calabria Meridionale" per Qualecultura, e definisce Calabria meridionale quell'area calabrese in cui le parlate hanno un "vocalismo tonico siciliano", spannometricamente corrispondente alla antica Calabria Ultra (o ulteriore) fino alla "strozzatura" Lamezia-Squiallce" quindi escludendo l'area crotonese oltre che la cosentina.
Da questa collocazione geografica, come riferisce Martino stesso, il dizionario si trova a metà strada tra il lavoro di Rohlfs di respiro regionale e dei lavori di livello comunale.
Sempre nello stesso anno la piccola comunità di Cropalati (CS) può godere delle 288 pagine del Vocabolario di lessico e cultura cropalatese di Mario Longobucco.
Lavoro cominciato nel 1995 e scaturito in una prima versione nel 2003 ed in questa finale del 2010 arricchita di sezione fonetica, grammaticale e paremiologica.
Nel 2012 Dizionario calabrese-italiano Poesie e Saggi di Francesco Laruffa una terza edizione per il quarantennale della morte dell'autore (1972) con contributi del linguista Tullio De Mauro e dell'antropologo Vito Teti.
Nel 2013 Francesco Spingola presenta il Vocabolario verbicarese-italiano, 250 pagine, con 3200 voci con analisi etimologica ed aneddoti ad esse correlate.
A luglio 2017 viene pubblicato per Città del Sole Editore il Dizionario etimologico del dialetto bivongese di Padre Damiano Bova, un tomo di 600 pagine in cui ogni parola del dialetto di Bivongi (RC) ha indicata una possibile origine.
Vocabolario calabro. Laboratorio del vocabolario etimologico calabrese: 2 F- O uscito nel 2017 per edizion dell'Orso, è il proseguio del lavoro di Trumper sulle schede linguistiche di Padula. In occasione della presentazione del libro a dicembre 2017, come detto all'inizio ha annunciato una ristampa della prima edizione A-E e la pubblicazione della rimanente P-Z.
Fonti:
Il primo in assoluto è quello di Francesco e Anna Maria Cosco: Nella lingua... la storia. Vocabolario etimologico del dialetto della provincia di Crotone patrocinato dall'assessorato della provincia di Crotone, 355 pagine sui dialetti crotonesi.
Il secondo è il Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. A-E uscito per Laterza nel 2002 del presbitero Vincenzo Padula e a cura del glottologo John B. Trumper ormai non più in vendita ma di cui è annunciata una ristampa.
Si tratta di un lavoro che è consistito nel rimettere in ordine il lavoro di raccolta di termini dialettali dell'acrese, raccolte già noti a diversi linguisti, tra cui Gerhard Rohlfs stesso. L'obiettivo del dizionario che comprende i vocaboli A-E è di creare un dizionario storico-etimologico-etnolinguistico non solo della varietà d'Acri ma di tutta la Calabria.
Nel 2006 Gargiulo Romeo pubblica il voluminoso Vocabolario mammolese per Iiriti Editore, 1460 pagine sul dialetto di Mammola (RC) e lo stesso anno Giuseppe Laface il Dialetto reggino. Tradizione e nuovo vocabolari, 280 pagine per Iiriti Editore.
Nel 2009 Giosuè S. Ciccia pubblica un piccolo volume di 120 pagine sul "dialetto monasteracese" (edizione Pragramata).
Sempre lo stesso anno ma a Sant'Andrea Aposto dello Ionio (CZ) Enrico Armogida dà alla luce il Dizionario Andreolese-Italiano, volume di 1300 pagine.
Nel 2010 il professor Giuseppe Antonio Martino completa il lavoro del poeta Ettore Alvaro e pubblica "Dizionario dei dialetti della Calabria Meridionale" per Qualecultura, e definisce Calabria meridionale quell'area calabrese in cui le parlate hanno un "vocalismo tonico siciliano", spannometricamente corrispondente alla antica Calabria Ultra (o ulteriore) fino alla "strozzatura" Lamezia-Squiallce" quindi escludendo l'area crotonese oltre che la cosentina.
Da questa collocazione geografica, come riferisce Martino stesso, il dizionario si trova a metà strada tra il lavoro di Rohlfs di respiro regionale e dei lavori di livello comunale.
Sempre nello stesso anno la piccola comunità di Cropalati (CS) può godere delle 288 pagine del Vocabolario di lessico e cultura cropalatese di Mario Longobucco.
Lavoro cominciato nel 1995 e scaturito in una prima versione nel 2003 ed in questa finale del 2010 arricchita di sezione fonetica, grammaticale e paremiologica.
Nel 2012 Dizionario calabrese-italiano Poesie e Saggi di Francesco Laruffa una terza edizione per il quarantennale della morte dell'autore (1972) con contributi del linguista Tullio De Mauro e dell'antropologo Vito Teti.
Nel 2013 Francesco Spingola presenta il Vocabolario verbicarese-italiano, 250 pagine, con 3200 voci con analisi etimologica ed aneddoti ad esse correlate.
A luglio 2017 viene pubblicato per Città del Sole Editore il Dizionario etimologico del dialetto bivongese di Padre Damiano Bova, un tomo di 600 pagine in cui ogni parola del dialetto di Bivongi (RC) ha indicata una possibile origine.
Vocabolario calabro. Laboratorio del vocabolario etimologico calabrese: 2 F- O uscito nel 2017 per edizion dell'Orso, è il proseguio del lavoro di Trumper sulle schede linguistiche di Padula. In occasione della presentazione del libro a dicembre 2017, come detto all'inizio ha annunciato una ristampa della prima edizione A-E e la pubblicazione della rimanente P-Z.
Fonti:
- http://www.ilcrotonese.it/il-vocabolario-del-dialetto-della-provincia-di-crotone/
- Vocabolario Calabro Folume II, A cura di John B. Trumper, Edizioni dell'Orso
- Dizionario dei dialetti della Calabria Meridionale, Giuseppe Antonio Martino e Ettore Alvaro, Qualecultura, 2016
- Dizionario etimologico del dialetto bivongese, Damiano Bova, Città del Sole, 2017
- http://santandreainfo.blogspot.com/2009/01/la-presentazione-del-dizionario.html
- http://www.sibari.info/index.php?option=com_content&task=view&id=3563&Itemid=51
- http://www.istitutomusicalefrescobaldi.it/pubblicazioni/
domenica 17 giugno 2018
Il progetto VIVALDI
https://www2.hu-berlin.de/vivaldi/
Il progetto VIVALDI o progetto Vivaio acustico delle lingue e dei dialetti d'Italia è un interessante progetto dell'Università Humboldt di Berlino (https://www.hu-berlin.de/de) dove mette a dispozione un sito internet, graficamente un po' antiquato, in lingua italiana e tedesca
Il progetto ha lo scopo di:
Per la Calabria i paesi presi in considerazione sono:
A seguire una parte di lessico, morfologica e sintattica.
Il sito, nota negativa, non sembra più aggiornato dal 2015
Fonte: https://www2.hu-berlin.de/vivaldi/
Il progetto VIVALDI o progetto Vivaio acustico delle lingue e dei dialetti d'Italia è un interessante progetto dell'Università Humboldt di Berlino (https://www.hu-berlin.de/de) dove mette a dispozione un sito internet, graficamente un po' antiquato, in lingua italiana e tedesca
Il progetto ha lo scopo di:
- Raccolta dei dati dialettali attuali in tutte le regioni d'Italia,
- Uso dei moderni mezzi tecnologici (Internet, DVD) per la presentazione contesto-sensitiva di dati visivi e sonori,
- Proposte di trascrizione,
quindi - Possibile confronto dei dati attuali con quelli dell'AIS (Atlante linguistico ed etnografico dell'Italia e della Svizzera meridionale) e dell'ALI (Atlante linguistico italiano),
- Possibile utilizzo nell'insegnamento,
- A lunga scadenza, documentazione coprente tutto il paesaggio dialettale italiano.
Per la Calabria i paesi presi in considerazione sono:
- Bova Superiore da Dieter Kattenbusch nel 2000
- Guardia Piemontese da Dieter Kattenbusch e Fabio Tosques nel 2012
- Roccella Jonica da Marisa Guarnieri nel 2010
- Saracena da Dieter Kattenbusch nel 1993
A seguire una parte di lessico, morfologica e sintattica.
Il sito, nota negativa, non sembra più aggiornato dal 2015
Fonte: https://www2.hu-berlin.de/vivaldi/
sabato 9 giugno 2018
Elenco di vocabolari calabresi novecenteschi
Proseguiamo la carrellata di vocabolari calabresi ripercorsi dalla "Guida allo studio dei dialetti calabresi" di Michele De
Luca, opera del 2016 edita da Ferrari Editore entrando quindi nel XX secolo.
Il primo che incontriamo è quello di Giovanni Malara del 1909: Vocabolario dialettale calabro-reggino-italiano.
Nella prefazione dell'opera leggiamo: "Si deve al mio forte affetto per la scuola, al mio vivo interesse per agevolare l'insegnamento cui dedicati tanti anni di mia vita, la compilazione e la pubblicazione di questo volume.".
Essendo una opera destinata per le scuole spiega che ha preso come punto di riferimento il Petrocchi minore" (Nòvo Dizionàrio universale della lingua italiana edito tra il 1884 ed il 1890 e ristampato fino al 1931).
Dopo la prefazione c'è una breve grammatica del dialetto calabro-reggino ed infine il vocabolario vero e proprio.
Nel 1923 Ettore Gliozzi pubblica "Il parlare calabrese e l'italiano: confronti: manualetto per l'insegnamento della lingua nelle province calabresi con saggi e vocabolarietto."
Nel vocabolario inserisci termini provenienti da tutta la Calabria ma non distinguendone la provenienza.
L'anno successivo Lorenzo Galasso pubblica "Saggio d'un vocabolario calabro-italiano ad uso delle scuole" edito a Laureana di Borrello.
Un dizionario, a detta di De Luca, con una corretta impostazione scientifica e con un uso del linguaggio ricercato ed estroso.
Nel 1925 è il turno di Francesco Mauro che scrive: "La parrata calavrise: libro di esercizi traduzioni del dialetto per le scuole elementari della Calabria: per la 5. classe.. viene allegato un piccolo vocabolario ma secondo De Luca di scarso valore.
Nel 1928 viene pubblicato a Laureana di Borrello uno dei migliori dizionari etimologici calabresi: Dizionario etimologico del dialetto calabrese di Giovan Battista Marzano in cui vi è una vasta documentazione demologica, la ricerca di fonti letterarie e di viva voce e studi comparativi dei dati raccolti. Lo stesso Michele De Luca ne fa l'introduzione nella ristampa anastatica del 2006 per Arnaldo Forni Editore dal titolo: "Giovan Battista Marzano interprete solitario del lessico calabrese".
Raffaele corso nella versione originale del 1928 a Posillipo scriverà: "... precorre, preparandone il terreno quel nuovo movimento di studi sulla grecità essenziale dei dialetti meridionali che ai nostri giorni ha avuto il migliore e il più infaticabile assertore nel filologo tedesco Gerhard Rohlfs".
Nella prefazione dello stesso Marzano tutto parte dal 1889 quando accettò l'incarico di scrivere sugli usi e costumi del Mandamento di Laureana di Borrello, dei suoi pregiudizi, delle sue superstizioni e della sua letteratura popolare.
Qui racconterà del suo dibattito sulla grecità del vocabolario calabrese con il professor Morosi che fece un lavoro "magistrale" sul mandamento di Bova e pubblicato nell'archivio glottologico italiano di Torino.
Nel 1946, Gaetano Fragomeni pubblica il Vocabolarietto comparato; dialetto locrese-italiano edito dalla tipografia G & G Fabiani.
Nel 1970 Domenico Bonaccurso mette in luce "Parole dialettali di Serra S. Bruno: dizionarietto calabro-italiano" (Tipografia A. Mascilongo a Roma).
Nel 1974 Gabriele Rocca scrive delle "aggiunte" al Vocabolario di Accattatis ed in particolare voci riguardanti Scigliano e Aprigliano.
Nel 1977 l'anno di svolta per i vocabolari italiani, viene pubblicato da Gerhard Rohlfs: "Nuovo Dizionario dialettale della Calabria (in sigla: NDDC), la nuova edizione riveduta del Dizionario Dialettale delle Tre Calabrie con note etimologiche e un'introduzione sulla storia dei dialetti calabresi, in sigla DDTC (Hoepli, Milano 1932-1938).
Come scrisse il professore Paolo Martino: "Prima di lui la storia linguistica della Calabria era la meno conosciuta, ora si può dire che la regione è tra le più documentate dal punto di vista linguistico ed etnografico".
Nel 1987 viene pubblicato il dizionario del dialetto di Castrovillari di B. Battipede edito da "Il Coscile".
Fonte:
Il primo che incontriamo è quello di Giovanni Malara del 1909: Vocabolario dialettale calabro-reggino-italiano.
Nella prefazione dell'opera leggiamo: "Si deve al mio forte affetto per la scuola, al mio vivo interesse per agevolare l'insegnamento cui dedicati tanti anni di mia vita, la compilazione e la pubblicazione di questo volume.".
Essendo una opera destinata per le scuole spiega che ha preso come punto di riferimento il Petrocchi minore" (Nòvo Dizionàrio universale della lingua italiana edito tra il 1884 ed il 1890 e ristampato fino al 1931).
Dopo la prefazione c'è una breve grammatica del dialetto calabro-reggino ed infine il vocabolario vero e proprio.
Nel 1923 Ettore Gliozzi pubblica "Il parlare calabrese e l'italiano: confronti: manualetto per l'insegnamento della lingua nelle province calabresi con saggi e vocabolarietto."
Nel vocabolario inserisci termini provenienti da tutta la Calabria ma non distinguendone la provenienza.
L'anno successivo Lorenzo Galasso pubblica "Saggio d'un vocabolario calabro-italiano ad uso delle scuole" edito a Laureana di Borrello.
Un dizionario, a detta di De Luca, con una corretta impostazione scientifica e con un uso del linguaggio ricercato ed estroso.
Nel 1925 è il turno di Francesco Mauro che scrive: "La parrata calavrise: libro di esercizi traduzioni del dialetto per le scuole elementari della Calabria: per la 5. classe.. viene allegato un piccolo vocabolario ma secondo De Luca di scarso valore.
Nel 1928 viene pubblicato a Laureana di Borrello uno dei migliori dizionari etimologici calabresi: Dizionario etimologico del dialetto calabrese di Giovan Battista Marzano in cui vi è una vasta documentazione demologica, la ricerca di fonti letterarie e di viva voce e studi comparativi dei dati raccolti. Lo stesso Michele De Luca ne fa l'introduzione nella ristampa anastatica del 2006 per Arnaldo Forni Editore dal titolo: "Giovan Battista Marzano interprete solitario del lessico calabrese".
Raffaele corso nella versione originale del 1928 a Posillipo scriverà: "... precorre, preparandone il terreno quel nuovo movimento di studi sulla grecità essenziale dei dialetti meridionali che ai nostri giorni ha avuto il migliore e il più infaticabile assertore nel filologo tedesco Gerhard Rohlfs".
Nella prefazione dello stesso Marzano tutto parte dal 1889 quando accettò l'incarico di scrivere sugli usi e costumi del Mandamento di Laureana di Borrello, dei suoi pregiudizi, delle sue superstizioni e della sua letteratura popolare.
Qui racconterà del suo dibattito sulla grecità del vocabolario calabrese con il professor Morosi che fece un lavoro "magistrale" sul mandamento di Bova e pubblicato nell'archivio glottologico italiano di Torino.
Nel 1946, Gaetano Fragomeni pubblica il Vocabolarietto comparato; dialetto locrese-italiano edito dalla tipografia G & G Fabiani.
Nel 1970 Domenico Bonaccurso mette in luce "Parole dialettali di Serra S. Bruno: dizionarietto calabro-italiano" (Tipografia A. Mascilongo a Roma).
Nel 1974 Gabriele Rocca scrive delle "aggiunte" al Vocabolario di Accattatis ed in particolare voci riguardanti Scigliano e Aprigliano.
Nel 1977 l'anno di svolta per i vocabolari italiani, viene pubblicato da Gerhard Rohlfs: "Nuovo Dizionario dialettale della Calabria (in sigla: NDDC), la nuova edizione riveduta del Dizionario Dialettale delle Tre Calabrie con note etimologiche e un'introduzione sulla storia dei dialetti calabresi, in sigla DDTC (Hoepli, Milano 1932-1938).
Come scrisse il professore Paolo Martino: "Prima di lui la storia linguistica della Calabria era la meno conosciuta, ora si può dire che la regione è tra le più documentate dal punto di vista linguistico ed etnografico".
Nel 1987 viene pubblicato il dizionario del dialetto di Castrovillari di B. Battipede edito da "Il Coscile".
Fonte:
- Guida allo studio dei dialetti calabresi, Michele De Luca, 2016, Ferrari Editore
- Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/policarpo-petrocchi_(Dizionario-Biografico)/
- Google Libri: https://books.google.it/books?id=c-DXDgAAQBAJ&pg=PA252&lpg=PA252&dq=BATTIPEDE+vocabolario&source=bl&ots=pToEsZBHQX&sig=WY9fw7CBNdliU8a8t56WKdTVCUc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitn_iy1f7bAhXL7BQKHalACKYQ6AEINTAC#v=onepage&q=BATTIPEDE%20vocabolario&f=false
venerdì 1 giugno 2018
Grecanico da imparare
La lingua Grecanica o greco di Calabria di cui abbiamo già parlato qui: Grecanico è attualmente inserito come materia di studio presso due piattaforme in lingua inglese per l'insegnamento di lingue straniere. In entrambe il corso di "Greko" è tenuto da Maria Olimpia, una ragazza calabrese, come lei stessa racconta in greko, italiano e inglese nel video di presentazione di se stessa che la lingua è stata appresa da suo padre che scelse di comunicare con loro esclusivamente in questa lingua in via d'estinzione.
Le piattaforme sono Tribalingual.com e Wikitongues.com andiamo a scoprirle in dettaglio!
Tribalingual
La missione di Tribalingual è di facilitare la conservazione dell'eredità culturale intangibile (come appunto le lingue) concentrandosi inizialmente sulle lingue in pericolo d'estinzione.
Caratteristiche del corso:
Il corso di Greko costa 400 sterline è prevede una introduzione alla lingua, alla poesia e alla canzoni.
Viene supportato dalla "Generalitat de Catalunya" (Il governo della Catalogna comunità autonoma della Spagna) e l'organizzazione non governativa Linguapax international (promuove la diversità lingustica nel mondo: Linguapax) ed è stato finanziato dall'Unione Europa, dalla Commissione europea e Engaged Humanities (progetto di gemellaggio europeo ENGHUM: Engaged humanities in Europe: Capacity building for participatory research in linguistic-cultural heritage, ovvero:
Scienze umane impegnate in Europa: sviluppo delle capacità per la ricerca partecipativa nel patrimonio linguistico-culturale qui) a sua volta finanziato dal programma europeo di ricerca Horizon 2020.
Il corso è suddiviso in 10 settimane tra grammatica, storia, musica e poesia.
Ultima nota:
L'autore, o meglio l'autrice rinuncia alla sua parcella a favore di Danilo Brancati (Amendolea), Eleonora Petrulli (Chora) e Libero Pentimalli (Gioia Tauro) che volontariamente insegnano Greko ai giovani dei paesi grecanici della Calabria.
La pagina del corso di "Greko": Greko su Tribalingual
Wikitongues
L'obiettivo di Wikitongues è di costruire il primo archivio pubblico di ogni lingua del mondo.
La piattaforma è in lingua inglese, spagnola, francese, araba, cinese e russa.
Raccoglie video e racconti orali di oltre 7000 lingue e comunità differenti. I loro video sono pubblicati sotto la licenza Creative Commons (nessun copyright o diritto d'autore), una licenza che permette di ricondividere e riusare il video per scopi non commerciali e quindi anche didattici e da ricondividere con la stessa licenza che consente di pubblicare liberamente anche sull'enciclopedia libera Wikipedia.
Delle lingue materia di studio, hanno elenchi di parole, frasari, dizionari che garantiscano una buona documentazione della stessa e il sostenimento delle piccole comunità.
Hanno sviluppato delle loro tecnologie che usano licenze libere e open source (l'equivalente informatico del Creative Commons) in modo che ogni educatore e attivista possa sviluppare la propria documentazione linguistica per la sua comunità tra cui Poly per la creazione e condivisione di dizionari tra due o più lingue. I parlanti di lingue che non hanno uno standard definito di scrittura, tra cui più di 200 lingue dei segni sono supportate da funzionalità video native.
Wikitongues collabora con organizzazioni, istituzioni e comunità per promuovere un miglioramento dei servizi intorno alle lingue e migliorare la consapevolezza culturale in tutto il mondo.
In coordinamneto con la Biblioteca pubblica del Queens nella città di New York Wikitongues sta conducendo indagini per produrre una carta geografica lingustica delle città col maggior numero di lingue parlate.
La sede di questa organizzazione non profit è a Brooklyn (New York - USA).
Ed ecco il video di presentazione di Maria Vittoria al corso di lingua in greko:
Nonostante il video di presentazione su youtube non siamo riusciti a trovare nel sito internet alcun riferimento al corso e alle sue caratteristiche
Vi lasciamo con una intervista di Maria Olimpia Squillaci: intervista
Fonti:
Le piattaforme sono Tribalingual.com e Wikitongues.com andiamo a scoprirle in dettaglio!
Tribalingual
La missione di Tribalingual è di facilitare la conservazione dell'eredità culturale intangibile (come appunto le lingue) concentrandosi inizialmente sulle lingue in pericolo d'estinzione.
Caratteristiche del corso:
Il corso di Greko costa 400 sterline è prevede una introduzione alla lingua, alla poesia e alla canzoni.
Viene supportato dalla "Generalitat de Catalunya" (Il governo della Catalogna comunità autonoma della Spagna) e l'organizzazione non governativa Linguapax international (promuove la diversità lingustica nel mondo: Linguapax) ed è stato finanziato dall'Unione Europa, dalla Commissione europea e Engaged Humanities (progetto di gemellaggio europeo ENGHUM: Engaged humanities in Europe: Capacity building for participatory research in linguistic-cultural heritage, ovvero:
Scienze umane impegnate in Europa: sviluppo delle capacità per la ricerca partecipativa nel patrimonio linguistico-culturale qui) a sua volta finanziato dal programma europeo di ricerca Horizon 2020.
Il corso è suddiviso in 10 settimane tra grammatica, storia, musica e poesia.
Ultima nota:
L'autore, o meglio l'autrice rinuncia alla sua parcella a favore di Danilo Brancati (Amendolea), Eleonora Petrulli (Chora) e Libero Pentimalli (Gioia Tauro) che volontariamente insegnano Greko ai giovani dei paesi grecanici della Calabria.
La pagina del corso di "Greko": Greko su Tribalingual
Wikitongues
L'obiettivo di Wikitongues è di costruire il primo archivio pubblico di ogni lingua del mondo.
La piattaforma è in lingua inglese, spagnola, francese, araba, cinese e russa.
Raccoglie video e racconti orali di oltre 7000 lingue e comunità differenti. I loro video sono pubblicati sotto la licenza Creative Commons (nessun copyright o diritto d'autore), una licenza che permette di ricondividere e riusare il video per scopi non commerciali e quindi anche didattici e da ricondividere con la stessa licenza che consente di pubblicare liberamente anche sull'enciclopedia libera Wikipedia.
Delle lingue materia di studio, hanno elenchi di parole, frasari, dizionari che garantiscano una buona documentazione della stessa e il sostenimento delle piccole comunità.
Hanno sviluppato delle loro tecnologie che usano licenze libere e open source (l'equivalente informatico del Creative Commons) in modo che ogni educatore e attivista possa sviluppare la propria documentazione linguistica per la sua comunità tra cui Poly per la creazione e condivisione di dizionari tra due o più lingue. I parlanti di lingue che non hanno uno standard definito di scrittura, tra cui più di 200 lingue dei segni sono supportate da funzionalità video native.
Wikitongues collabora con organizzazioni, istituzioni e comunità per promuovere un miglioramento dei servizi intorno alle lingue e migliorare la consapevolezza culturale in tutto il mondo.
In coordinamneto con la Biblioteca pubblica del Queens nella città di New York Wikitongues sta conducendo indagini per produrre una carta geografica lingustica delle città col maggior numero di lingue parlate.
La sede di questa organizzazione non profit è a Brooklyn (New York - USA).
Ed ecco il video di presentazione di Maria Vittoria al corso di lingua in greko:
Nonostante il video di presentazione su youtube non siamo riusciti a trovare nel sito internet alcun riferimento al corso e alle sue caratteristiche
Vi lasciamo con una intervista di Maria Olimpia Squillaci: intervista
Fonti:
- Tribalingual
- WikiTongues
- https://languagelearningjourney.wordpress.com/2018/05/27/learning-greko-an-endangered-language-spoken-in-southern-italy/
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