giovedì 26 aprile 2018

voce del verbo ntamari


ntamari, ntamare: contaminare

Dizionario di Rohlfs:
viziare, fare male ad alcuno specialmente all'epidermide
intorpidirsi
avere gran fame
crescere a stento
(dal francese: entamer: intaminare)
ntamatu: malsano, guasto, che cresce a stento

Dizionario del Marzano:
ferire alcuno, specialmente nell'epidermide, divenir malaticcio

Dizionario del Morisani:
ammorbare, diventare malaticcio, malsano

Dizionario del Malara:
viziare, intorpidire, venire a stento, incatozzolire, intristire

Romanisches Etymologisches Wörtherbuch di Wilhelm Meyer-Lübke
ntamari deriva da ĭntamĭnāre attraverso il prestito dall'antico francese entamer o dal provenzale entamar

Nel Dictionnaire etymologique  et historique du français (Edizione Larousse 2011)
Entamer è attestato sin dal 1155 come ferire
Dal latino, intaminare: macchiare, chi deve aver avuto il senso del "tatto", da "tangere": "toccare"
entame (136): Froissart:ferita
                      Widerhold: "prima fetta"

In latino:  "in + tangere", tangere ovvero toccare che deriverebbe dal proto-italico: "*tangō", a sua volta dal proto indoeuropeo: "*teh₂g-.",

Fonte:
  • Vocabolario calabro a cura di John Bassett Trumper,Edizioni dell'Orso p.536-537
  • Dictionnaire etymologique  et historique du français, Edizione Larousse 2011
  • https://en.wiktionary.org/wiki/tangere#Latin 

sabato 14 aprile 2018

I dizionari dialettali

Nel nuovo Vocabolario calabro  del Laboratorio del Vocabolario Etimologico calabrese Volume II di John Bassett Trumper c'è un interessante capitolo sui dizionari dialettali calabresi e i dizionari in generale.

Questo, presumo, perchè a differenza di quanto è comune pensare, un vocabolario non è sempre stato pensato allo stesso mod in maniera analoga quanto il concetto di storia per gli antichi romani fosse diverso dal nostro.

Tra Seicento e Settecento e fino ad Ottocento compreso i vocabolari erano creati per scopi didattici e per indicare attraverso le parole la norma d'uso e facendo riferimenti ad autori illustri come ad esempio il Vocabolario della Crusca.

Nell'Ottocento il Vocabolario di calabrese di Cesare Morisani: "Vocabolario del Dialetto di Reggio Calabria colle corrispondenti parole italiane" non ha uno scopo informativo ma lo scopo di dimostrare attraverso i lemmi riportati la forte "italianità" del dialetto.



Esistono, poi, sempre in quel periodo in Italia le cosiddette "raccolte", sorta di dizionari con respiro regionale che si limitano ad essere una collezione di lemmi senza alcuno scopo normativo.

I dizionari dialettali invece si divino in tre tipologie:
  1. Con scopo ristretto
  2. con scopo didattico
  3. (proto) etnolingustici

 Il primo come "Ricerche etimologiche su Mille Voci e Frasi del Dialetto Calabro-Lucano" è una raccolta di voci molto ristretta su cui lo studioso dell'epoca effettua degli studi scientifici.

Il secondo con lo scopo di insegnare l'italiano mette a confronto le parole dialettali con quelle italiane. Il dizionario ha grandi introduzioni sulla morfologia e la fonetica come ad esempio il Vocabolario Dialettale Calabro-Reggino-Italiano del 1909 di Giovanni Malara.



Il terzo ha lo scopo di contestualizzare i lemmi elencati, di dare un origine ed un significato adeguato al suo uso attraverso studi etnolinguistici. Un esempio? il Vocabolario Calabrese di Luigi Accattatis del 1898.



Vocabolario del dialetto di Reggio Calabria, diCesare Morisani, Arnaldo Forni Editore, 1990 su Amazon: https://www.amazon.it/Vocabolario-dialetto-Reggio-Calabria-anast/dp/8827128050

Fonte: Vocabolario Calabro a cusa di John Bassett Trumper 2017, Edizioni dell'Orso p.XXXI- XXXIX

sabato 7 aprile 2018

Laboratorio del vocabolario etimologico calabrese F - O

A fine 2017 viene pubblicato il seguito del Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. A-E di Vincenzo Padula la cui ultima edizione risale al 2001 (ben 692 pagine) e non è più in vendita.
Il seguito: Vocabolario Calabro. Laboratorio del Vocabolario Etimologico Calabrese. Volume II F-O di 579 pagine è a cura di John Bassett Trumper per Edizioni dell'Orso.



Che cos'è però questo Vocabolario Calabro e chi è Vincenzo Padula?

Vincenzo Padula è un uomo di chiesa nato ad Acri nel 1819 ed oltre ad essere un poeta e un patriota italiano è anche l'autore del "Vocabolario Calabro" che però mai riuscì a terminare.
Vive un periodo che vede lo sviluppo e l'interesse per la lessicografia nonchè per le culture minoritarie come quelle dialettali.
Parte a costruire il suo vocabolario partendo dal dialetto che meglio conosce: quello di Acri.
Nonostante incompiuto, successivamente attinsero da lui il cosentino Luigi Accattatis pubblicandonel 1898 il Vocabolario calabro-italiano e viceversa e Gerhard Rohlfs nel Nuovo Dizionario dialettale della Calabria.
Padula parte dal lemma per poi aggiungere commenti etnolinguistici e molte volte non ne scrive il significato.


Trumper è stato il curatore sia del primo volume (A-E) del 2001 che di questo secondo volume F-O del 2017.

Il curatore apre il dizionario accennando ovviamente all'opera precedente ed anche anticipando una prossima uscita per il terzo ed ultimo volume (P-Z) che noi aspettiamo nonchè una nuova edizione del primo volume per dare unità e continuità all'opera nella sua interezza.

Il primo capitolo è dedicato alla struttura del vocabolario




Sulla natura del lessico



sui dizionari dialettali



una breve bibliografia e il dizionario vero e proprio:



Dove acquistarlo?

  • Edizioni dell'Orso: https://www.ediorso.it/vocabolario-calabro-vol-ii-f-o.html
  • IBS: https://www.ibs.it/vocabolario-calabro-laboratorio-del-vocabolario-libro-vari/e/9788862747806 
  • Amazon: https://www.amazon.it/Vocabolario-Laboratorio-vocabolario-etimologico-calabrese/dp/8862747802/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1522002623&sr=8-2&keywords=vocabolario+calabro
  • Libreria Universitaria: https://www.libreriauniversitaria.it/vocabolario-calabro-laboratorio-vocabolario-etimologico/libro/9788862747806


Fonte:Vocabolario Calabro a cura di John Bassett Tramper (2017)




Rubrica etimologia di paese: Italia



Dopo tante informazioni pubblicate sulla Calabria, è giusto pubblicare anche qualcosa che riguarda l'Italia, di cui sicuramente chi è interessato alla linguistica e nel contempo alle sue origini italiane potrebbe aver già fatto ricerche di per sè.
Prima o poi anche questo blog sarebbe dovuto passare dall'etimo di Italia e passeremo anche dall'etimo di Calabria.
Wikipedia gli dedica una intera voce: Etimologia del nome Italia 
L'etimologia ha avuto numerose ipotesi sin dal tempo dei greci: "Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, il quale avrebbe cominciato col ridurre sotto di sé il territorio estremo della penisola italiana, compreso tra lo stretto di Messina e i golfi di Squillace e di Sant'Eufemia".

Il nome è interessante perchè nasce in terre calabre per designare l'area che parte dallo stretto di Messina e il fiume Lao (Tra il cosentino e la Basilicata) e la parte orientale del Metaponto (Strabone VI, 24 e Tucidide VII, 33, 4), sicuramente vi facevano parte le città di Locri, Kaulon (Attuale Monasterace) e Medma (attuale Gioia Tauro) mentre Erodoto ritiene città italica anche Taranto.

Per l'origine etimologica troviamo almeno 5 possibilità:
  • Origine africana: dal paese di Tala
     secondo il filosofo Gian Domenico Romagnosi nell'800
  • Origine greca, pochi pensano si possa ricondurre a
    Aιθαλία (Aithalìa)  come Gabriele Rosa nel 1863 
  • Origine etrusca, Nel 2003 ne parla Massimo Pittau (http://www.pittau.it/comune/italia.htm)
  • Origine sannitica, Dalla parola latina "Viteliu" 

Quest'ultima è l'ipotesi più conosciuta, l'unica citata nella Treccani:

"...del nome d'Italia con la voce vitulus, la quale era affermata anche da Timeo e da Varrone, quando costoro quel nome giustificavano così: quoniam boves Graeca vetere lingua ἰταλοι vocitati sunt, quorum in Italia magna copia fuerit (Gell, N. A., XI,1), perché è evidente che ἰταλός nel senso di vitulus sarebbe in ogni caso una voce derivata dal Latino nel Greco dell'Italia meridionale. Un'espressione figurata della stessa riconnessione si ha nelle monete osche battute durante la guerra sociale con la figura del toro e nell'epigrafe Viteliu, sia che questa parola alluda alla capitale degl'Italici, Corfinio, che vediamo dagli scrittori chiamata Italica, sia che debba intendersi qual nome della dea Italia (v. Corp. Inscr. Lat., IX, al. n. 6088)."

Mentre Wikipedia:

"
In particolare, la parola "Italia" non sarebbe altro che un prestito linguistico della parola Viteliù di origine osca al greco che a sua volta la passò al latino dopo che la "v" era decaduta. Anche in quest'ultimo caso si tratta di una spiegazione piuttosto ricorrente e, al di là delle citate osservazioni linguistiche, veniva motivata col fatto che Víteliú significasse "terra di bovini giovani" (cfr. Lat vitulus "vitello", umb vitlo "vitello")[12]. Questa tradizione poggia sul fatto che il toro era un simbolo molto diffuso presso quelle genti della penisola che, al centro-sud, si opponevano all'avanzata della cultura romana (si veda la voce guerra sociale), tanto da essere spesso eloquentemente raffigurato nell'atto di incornare una lupa su esemplari della monetazione della guerra sociale.
"

Invece l'istituzione italiana di esperti di linguistica e filologia della lingua italiana meglio nota come Accademia della Crusca 
"Nei secoli il nome rimane di tradizione dotta (l'evoluzione popolare del latino Italia sarebbe stato Itaglia, Idaglia, a seconda delle zone). 

L'origine del nome è discussa e incerta. Alcuni suppongono che derivi da una forma di origine osca e corrisponda a Viteliu accostato all'umbro vitluf  'vitello', latino vitulus. Per altri avrebbe il senso di "terra degli Itali", popolo che avrebbe come totem il vitello (italos), perciò la denominazione si fonderebbe sull'uso antichissimo di divinizzare l'animale totem della tribù; oppure "il paese della tribù degli Itali", nome totemistico da *witaloi 'figli del toro'. 

Non mancano le interpretazioni leggendarie, come quella del principe Italo, l'eroe eponimo che avrebbe dominato il Sud della penisola. 
Vi è poi il mito secondo il quale Eracle, nell'attraversare l'Italia per condurre in Grecia il gregge di Gerione, perde un capo di bestiame e lo cerca affannosamente; avendo saputo che nella lingua indigena la bestia si chiama vitulus, chiama Outalía tutta la regione"



Fonte:

  • Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Etimologia_del_nome_Italia
  • Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/italia_%28Enciclopedia-Italiana%29/ 
  • Crusca: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/nome-dellitalia