domenica 26 febbraio 2017

Calabria o Calabrie? (Parte 2)

Dopo il 1443 il regno di Napoli rinomina le sue provincie; in Calabria il giustizierato della Valle del Crati si chiamerà: Calabria Citra flumen Nhetum (La Calabria sotto il fiume Neto) mentre il giustizierato di Calabria: Calabria Ultra flumen Nhetum (Calabria sotto il fiume Neto), in breve:
  • Calabria Citra o Citeriore
  • Calabria Ultra o Ulteriore



La suddivisione rimarrà tale fino al 1816 fino alla formazione del Regno delle Due Sicilie che creerà:
  •  Calabria Ulteriore Prima con sede amministrativa a Reggio
  • Calabria Ulteriore Seconda con sede amministrativa a Catanzaro
  • Calabria Citeriore con sede amministrativa a Cosenza

Il fiume Nethum (oggi Neto, in dialetto Nietu) con i sui 80km è il secondo fiume più lungo della Calabria nasce sul Monte Donato nella #Sila passa per San Giovanni in Fiore, #Cotronei e Rocca di Neto per sfociare nel Mar Ionio tra #Strongoli e #Crotone nella frazione di #Fasana.
Il nome del fiume è di origine greca, secondo Gerhard #Rohlfs già nel 1229 col nome di: ποταμὸς Νέτου
(Francesco Trinchera, Syllabus graecarum membranarum, Napoli, 1865)



Il nome antico invece era: Neaithos

Nel dizionario di Dizionario di geografia greca e romana di William Smith troviamo il nome in latino: Nĕaethus ed in greco:
come scritto dallo storico e geografo #Strabone: Νέαιθος, come dal poeta #Teocrito: Νήαιθος, e come dal poeta #Licofrone: Ναύαιθος.

Strabone fa derivare il nome dall'episodio in cui donne troiane fatte prigioniere dalla flotta greca e vi diedero fuoco costringendoli ad insediarsi nell'area del fiume. (Strab. vi. p.262; Plin. Nat. 3.11. s. 15.)
E' ben noto che la stessa leggenda è stata usata da altri scrittori per molte altre località lungo la costa italiana.

Anche la forma del nome Ναύαιθος usata da Licofrone (Alex. 921) mette in evidenza la stessa derivazione fantasiosa (da ναῦς: nave e αἴθω: bruciata).

Teocrito invece fa riferimento alle ricche e varie erbe che crescevano lungo il fiume (Id. 4.24), e per i quali, secondo un viaggiatore moderno, sono ancora visibili (#Swinburne, Travels, vol. i. p. 313.)
Fonte: Cesare Sinopoli,Salvatore Pagano,Alfonso Frangipane; La Calabria: storia, geografia, arte; Rubbettino Editore. 2004; p. 60
Rohlfs, Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria, Longo Editore Ravenna, 1990, p. 212
Calabriatours: http://www.calabriatours.org/landscapes/fiume-neto.html
Fonte: Dizionario di geografia greca e romana, William Smith, LLD, Ed. 1854, http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text…




#storia #Calabria #CalabriaCitra #CalabriaUltra #RegnodiNapoli #Neto #SanGiovanniInFiore #RoccadiNeto #Calabrie

sabato 18 febbraio 2017

Calabria o Calabrie? (Parte 1)

#Calabria o #Calabrie?
Una suddivisione amministrativa in due Calabrie nasce con l'insediamento dei #Normanni nei territori meridonali, e precisamente quando Ruggero II dopo il 1131 decidere di riorganizzare amministrativamente il suo regno, ovvero il regno di Sicilia sposterà la capitale da #Reggio a #Palermo e usando una nuova entità amministrativa: il giustizierato.
In Calabria creerà due giustizierati:

  • - Giustizierato di Calabria con capitale Reggio fino al 1443 che comprendeva l'attuale provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia
  • - Giustizierato di Valle di Crati (o Vallis Gratae et Terra Jordanae) con capitale Cosenza che comprendeva anche l'area di Catanzaro e di Crotone
Di seguito due immagini dettagliate della Regio Bruttium, del Thema di Calabria e dei due giustizierati normanni.
Fonte: Augusto Placanica, Storia della Calabria, Donzelli Editore, Roma, 1999, p.134



sabato 11 febbraio 2017

Rubrica Parole a caso: Laccu

#paroleacaso

  • Laccu
(#Giffone #Mammola #Monasterace, #Polìstena #Stilo , #SantoStefanoInASpromonte, )
terreno piano un po' affondato
terreno basso vicino al fiume
conca di terreno

  • lacchɚ
(#Cassano, #Saracena)
#Verbicaro
  • u gwacchɚ
#Albidona
pozza d'acqua, pozzanghera, piccolo stagno

Dal greco, λάχχος: fossa
Gerhard Rohlfs , Nuovo Dizionario dialettale della Calabria p.351

Contrada nei comuni di:
#Davoli
#Montepaone
#Satriano
#Filandari
#Gerocarne
#Bivongi
#Bova
#Calanna
#Cardeto
#Casignana
#Ferruzzano
#MèlitoPortoSalvo
#MottaSanGiovanni
#Palizzi
#SanRoberto
#SantAgatadelBianco
#SantAlessio
#Belvedere
#Cetraro
#Malvito
#Morano

Fonti:
Giuseppe Antonio Martino, Ettore Alvaro, Dizionario dei dialetti della Calabria Meridionale, Quale Cultura 2010, (p.578)
Gerhard Rohlfs, Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria , Longo Editore, Ravenna, p.151

Giovanni Fiore da Cropani e il calabrese

Un'analisi seicentesca sugli idiomi in Calabria da parte di Giovanni Fiore da Cropani (1622-1683)
Qualità dell'idioma

Per quello tocca la qualità dell'idioma, come furono molti, e differenti per origine, e per clima coloro, quali la popolarono, così molti ne furono gl'idiomi, co ' quali vi si favellò.
Li popoli #Aschenazzi per antica origine #Ebrei, e per nascita #Armeni, essendo stati li primi ad abitarla, furono ancora i primi ad introdurvi l'idioma ebreo, arameo.

Sopravvenuti dal #Peloponneso gl'#Arcadi #Greci, cominciarono ad introdurvi la greca favella, col dialetto #dorico, com'osserva Paolo Merola, costoro addunque, avendo posti in fuga gl'Aschenazzi, già divenuti #Ausoni, ch'erano alle marine ed essendosi perciò allargati ne' medesimi luoghi, abitati dagl' Ausoni, da qui cominciò, come a restringersi l'idioma ebreo arameo, così a diffondersi il greco dorico....






Fonte: Giovanni Fiore da #Cropani, #DellaCalabriaIllustrata TOMO I a cura di Ulderico Nisticò Edizione #Rubbettino, #SoveriaMannelli (Catanzaro) 1999, p.155

martedì 7 febbraio 2017

Rubrica etimologia di paese: Roghudi

Roghudi, in #grecanico Riḣuδdi.
dal greco antico: ῥηχώδης "aspro", "ruvido"
- Sec. XVI Ricude (Girolamo Marafioti, Croniche ed antichità di Calabria, Padova 1601)
- sec. XVII (Carta geografica) Ricudi,
- Mottarichudi (Domenico Minuto Ricordi Basiliani tra Reggio e Locri in: Studi per il 150° anno scolastico del Liceo Ginnasio "T. Campanella" di Reggio Calabria, Reggio 1964, articolo pubblicato nel giornale "Brutium" 1972, no. 2 pp. 5-11)
- anno 1730 Rughudi (Franco Mosino, Notizie del Settecento calabrese, nella rivista: "Historica", volume 23 e 24, Reggio
- Calabria 1970-1971 - Toponimi e cognomi tratti dalle carte notarili custodite nell'Archivio di Stato di Reggio.)

Gerhard Rohlfs, Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria, Longo Editore, Ravenna, 3° ristampa 1990, p.277





#Roghudi #etimologia #GerhardRohlfs

domenica 5 febbraio 2017

Guardiolo (parte 2)

Ho trovato uno speciale di "#telediamante" sulla minoranza linguistica di Guardia Piemontese, e ne approfitto per un ulteriore approfondimento:

La prima testimonianza della lingua di Guardia Piemontese arriva da una lista di 34 parole del Morelli nel 1859, successivamente lo studio etnografico di Vegezzi-Ruscalla 1862 mette a confronto il vernacolo d'Angrogna in Piemonte con il guardiolo attraverso parole e la parabola del figliol prodigo.
La prima descrizione del #Guardiolo si ha nel 1890 con:"Dialetto di Guardia Piemontese in #Calabria #Citeriore" di Morosi.
Dopo oltre 50 anni, ed esattamente nel 1956, e poi nel 1968 e nel 1969 entra nello studio anche il nostro Gerhard Rohlfs che individua oltre che nel comune di Guardia Piemontese anche a #Laino, #Mormanno e #Morano affinità col #provenzale (oggi: #occitano)
Nel 1957 Grassi fa ulteriori ricerche per contro dell'Atlante linguistico ed etnografico dell'Italia e della Svizzera meridionale (AIS) mentre Genre tra il 1986 ed il 1992 per l'Atlante linguistico italiano (ALI).
Recentemente anche Formica e Kunert contribuiscono con loro articoli tra il 1993 ed il 2006 per il Dipartimento di Linguistica dell’Università della Calabria.
Parlangéli poi nel 2010 delineerà la fonetica di questa lingua ed infine Irene Michali dell'Università di Firenze si interesserà dell'argomento pubblicando degli articoli di cui l'ultimo, l'anno scorso, nel 2016.

Sul piano morfosintattico il guardiolo conserva ancora "ricordi" della sua origine occitana:
1)annar + infinito
2)la negazione 'pa'
3) pronome personale di prima persona singolare Io mantiene il provenzale [ˈmy], dal latino me anzichè il calabrese eu, yeu, io, iu...
come anche per la sua fonetica:
1) la palatalizzazione della 'u',
2) le vocali finali pronunciate con ə nei sostantivi
...
per quanto riguarda il lessico invece c'è stata una fortissima influenza del dialetto calabrese e dell'italiano che progressivamente ha sostituito e sostituisce le parole di origine occitana.
1)Soldi, turnì->soldë
2)Vescovo, bonsënhourë->Vescoevë
3)Finire, Iorarë->finirë
...
Fine primo episodio







Fonte:
L’occitano di Guardia Piemontese tra conservazione, innovazione e mutamento:analisi di un corpus,
Quaderni di Linguistica e Studi Orientali / Working Papers in Linguistics and Oriental Studies, n. 2 (2016), pp. 175-207
DOI: http://dx.doi.org/10.13128/QULSO-2421-7220-18753

sabato 4 febbraio 2017

Occitano

L'Occitano o lingua d'Oc (una volta anche detto francoprovenzale meridionale) è una lingua della Francia meridionale che si forma nella regione francese dell'#Acquitania nell' XI secolo. Fa parte delle lingua galloromanze e fu resa celebre dalla poesia trobadorica medievale. Oggi è parlata da circa 2 milioni di persone.

Tra il XII ed il XII secolo arrivano in #Calabria (in particolare nei paesi di Guardia e San Sisto) membri della Chiesa evangelica valdese scomunicata nel 1184, tra cui molti di origine piemontese, dalla Val d’Angrogna e dalla Val Pragelato (in provincia di Torino).portando con sè la loro lingua.
Dal 1532 aderiscono alla riforma protestante e aderiscono alla confessione di matrice calvinista e papa Pio V deliberò che venisserò eliminati sia in Piemonte che in Calabria. I pochi superstiti si convertirono.

Col passare dei secoli, nell'attuale comune di Guardia Piemontese (ex Guardia Lombarda, ex Guardia dei Valdi, ex Guardia Fiscalda ) in provincia di #Cosenza si sviluppo la variante dialettale occitanica del Guardiolo ad oggi parlata da solo 340 persone e che l'#UNESCO classifica come "seriamente in pericolo"

Con le poche risorse a disposizione nella scuola elementare di Guardia Piemontese il guardiolo viene insegnato avvalendosi delle legge 482 del 15 dicembre 1999 (http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/…/istruzione/lingue-d…)
sulle minoranze linguistiche (https://www.youtube.com/watch?v=rp8jph_ZfXs )
e l'associazone “Gàrdia d’Oc” nata il 19 settembre 2010 lavora per far rimanere viva la lingua e la cultura di questa enclave (http://cinuria.it/2014/06/la-gardia-doc-e-loccitano/ )


Entrando nell'analisi linguistica del guardiolo si individuano:
  1.  Persistenza dell’obbligo di ripetizione dei pronomi clitici soggetto, anche dopo un soggetto nominale e dopo un pronome tonico
  2. Mantenimento dell’antica forma guardiola (aggettivo+sostantivo) in luogo della posposizione dell’aggettivo possessivo al sostantivo, forma che caratterizza la varietà dialettale calabrese ma anche i dialetti meridionali
  3. Persistenza della negazione postverbale "pas" al fine di verificare la presenza o la scomparsa dell’antica forma guardiola in cui la negazione si ottiene attraverso un circonfisso (ne + verbo + pas)
  4. Mantenimento dell’originario pronome personale di prima persona o cedimento alla varietà calabrese che usa il caso nominativo (lat. ego; calabrese jèu, èu
  5. Formazione del passato remoto attraverso il costrutto perifrastico del tipo annar + infinito.
La varietà alloglotta di Guardia Piemontese: analisi morfosintattica di un corpus,Irene Micali, Università di Firenze


Altre informazioni:





Fonti:
http://www.chambradoc.it/…/occitaniInCalabriaGuardiaPiemont…
http://www.minoranze-linguistiche-scuola.it/occitano/
http://www.comune.guardiapiemontese.cs.it/?page_id=166
#occitano #doc #Guardiapiemontese #Guardia #gardia
https://www.youtube.com/watch?v=QSRY9GIMTzI