sabato 22 aprile 2017

Storia della parola Calabria

Di seguito una breve storia della parola Calabria.

CALABRIA (Καλαβρία) era il nome dato dagli antichi romani alla penisola pugliese, la stessa area che gli antichi greci chiamavano Messapia.

L'uso di questi nomi era sicuramente vago, La Iapigia è il primo nome conosciuto che si ha tra i greci e probabilmente in tempi antichi anche l'unico e veniva attribuita all'intera parte sud-orientale d'Italia, non solo all'attuale Puglia.
Dalle frontiere della Lucania al promontorio del Gargano, includendo così gran parte della Puglia come della Calabria attuale.
(Scyl. § 14, p. 170; Pol. 3.88.)

Erodoto sembra consideri certamente l'Apulia come parte della Iapigia (4.99), ma non rivela un nome che distingua la penisola in sè.
Nemmeno Tucidide ha usato Messapia per il nome del paese., ma entrambi menzionano i messapi come tribù o nazione di abitanti nativi, ai quali applicano il nome di Iapigi (Ἰήπυγες Μεσσάπιοι, Her. 7.170; Thuc. 7.33)

Polibio e Strabone al contrario, usano il termine Messapia solamente per la penisola, come distinta dagli altri paesi:
il primo la vede come parte della Iapigia mentre il secondo usa il nome romano di Apulia per la terra dei Peuceti e dei Dauni,
considerando la Iapigia e la Messapia come sinonimi(Pol. 3.88; Strab. vi. pp. 277, 282.)

Antioco di Siracusa, anche, come cita Strabone, racconta che gli Iapigi vivevano nell'area di Tarentum.
Nell'ultimo periodo sappiamo che gli abitanti di questa area è divisa tra due tribù: i SALLNTINI, che occupano il promontorio Iapygianr fino a Tarentum lungo la costa meridionale; e i CALABRI che sembrano avere certamente caratteristiche identiche ai Messapi dei greci, e per la prima volta nella storia romana sono menzionati con quel nome .(Fast. Capit. ap. Gruter. p. 297.)

Essi vivono nella metà settentrionale ed interna della penisola, estendendo i loro confini fino ai Peuceti ed erano la tribù più forte delle due.
Da allora il nome Calabria gradualmente è stato adottato dai Romani per identificare l'intera area come fu la Messapia per i greci
(Liv. 23.34, 42.48: Mela, 2.4; Strab. vi. p.282; Hor. Carm. 1.31. 5.)



Successivamente la Calabria fu incusa da Augusto come Regio II dell'Italia e fu unità amministrativamente all'Apulia alla stessa maniera della Lucania e del Bruttium, anche se talvolta si possono trovare separate e risulta chiaro che la Calabria come nome no risulto mai inclusa sotto il nome di Apulia. (Plin. Nat. 3.11. s. 16; Lib. Colon. pp. 260, 261; Notit. Dign. ii. pp. 64, 125; Orell. Inscr. 1126, 1178, 2570, 3764.)



Si suppone che durante il periodo medievale i bizantini avessero esteso il nome di Calabria a tutti i loro possedimenti nell'Italia meridionale compresa l'area del Bruttium.
 Paolo diacono nell'VIII secolo impega ancora il nome Calabria nel senso romano, ma l'uso degli scrittori italiani cambia tra il X e l'XI secolo:Costantino Porphyrogenitus come Liutprando da Cremona usano il nome Calabria  a volte in maniera vaga per tutto il Sud Italia a volte per indicare il Bruttium

 Dopo la conquista normanna il nome Calabria sembra si stabilizzi definitivamente con il suo senso moderno.
 (P. Diac. Hist. Lang. 2.22; Conist. Porphyr. de Provinc. 2.10, 11; Liutpr. Cremon. 4.12; Lupus Protospat. ad ann. 901, 981; and other chroniclers in Muratori, Scriptores Rer. Ital. vol. v.)


Fonte:

Dictionary of greek and roman geography  (1854) di William Smith, edizione LLD
http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=calabria-geo&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0064

Corp. Inscr. Lat., IX, p. i; E. De Ruggiero, Diz. epigr., II, Roma 1900, s. v. Calabria; Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., III, coll. 1325-1326; H. Nissen, Ital. Landeskunde, II, ii, Berlino 1902, p. 861 segg.

Enciclopedia Treccani, voce Calabri
http://www.treccani.it/enciclopedia/calabri_%28Enciclopedia-Italiana%29/