Il fenomeno della Variazone delle consonanti occlusive sonore è quel fenomeno fonetico che pervade tutta la Calabria e non solo.
Una consonante occlusiva sonora è una consonante generata mediante il blocco completo del flusso d'aria a livello della bocca, della faringe o della glottide, e il rilascio rapido di questo blocco.
Le consonanti occlusive che seguono questo fenomeno sono la b/v la d , la g e la f.
Si comportano in maniera diversa a seconda se si trovano in posizione postconsonantica (posizione forte) o in altre posizioni (posizione debole).
in posizione debole:
- vuoto: vakanti
- runda: cipiglio
- jamu: andiamo
- è vuoto (est vacante): è bbacanti (consonante alla fine della parola precedente)
- svuotare: sbacantara
- ki grunda!: che cipiglio!
- on ghjamu
Più a nord di Santa Severina (Crotone) cominciano a mostarsi eccezioni a questa variazione.
la consonante corrispettiva debole di g : γ (gamma) si presenta all'interno di parola aγustu, kjaγa mentre se si trova all'inizio scompare o viene sostituita da g: guccia, gaddina.
A Cosenza e dintorni poi questo fenomeno esistito in passato sta scomparendo in favore dell'italiano: la d occlusiva emerge anche in posizione debole: nidu anzichè l'antico niru, ride anzichè il desueto rire (Trumper 1980).
Anche f nell'area di Catanzaro, mostra differenze a seconda che si trovi in posizione forte in cui abbiamo effettivamente il suono di una effe mentre in debole di una fricativa sorda.
Posizione debole:
- kahè, Caffè
- hilu, Filo
- u haj, Lo fai
Posizione forte:
- tri ffili, Tre fili
- mpilara, ( con anche trasformaazione da nf->mp,) infilare
- ki ffai, Che fai
- om para, Non fare
- sriddu anzichè friddu, freddo
- srijire anzichè frijira, friggere
Di nuovo a Cosenza la f in posizione debole diventa v
- u vuoku
- a vurmica
Ulteriori studi sul consonantismo calabrese sono recuperabili da Falcone G., Calabria, Pisa, Pacini, 1976.
Fonti:
I dialetti italiani: Storia stuttura uso, UTET 2003 ristampa ISBN 88-02-05925-X, p.794
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