Il primo in ordine cronologico è quello del medico Franscesco Muja: "Vocabolario calabro-mammolese-italiano destinato alla gioventù per apprendere più facilmente a parlare e scrivere con proprietà italiana".
Anno? 1862, e stampato presso la tipografia Siclari a Reggio Calabria.
L'unica copia esistente è nella Biblioteca Nazionale di Napoli
Quattordici anni dopo nel 1872 Vincenzo Dorsa pstampa presso la tipografia Migliaccio di Cosenza il glossario: "La tradizione greco-latina nei dialetti della Calabria Citeriore" .
Per la ricerca etimologia si appoggia all'opera del linguista francese Charles du Fresne, sieur du Cange: Glossarium mediae et infimae graecitatis, 1688 (Consultabile integralmente nella nuova edizione del 1883-1887 di L. Favre qui: http://ducange.enc.sorbonne.fr/ )
Già ai tempi l'autore notava l'uso di "v" al posto di "b", l'uso della gutturale χ (chi greca) o h latina.
Registra una quasi totale assenza del scuono "sci" eccetto che l'area di Rossano (CS).
Dopo 8 anni Vincenzo Severini pubblica a Castrovillari il suo "Prontuario Moranese-italiano ed italiano-moranese di 400 vocaboli di cose domestiche, scienze, arti e mestieri".
Nel 1885, cinque anni dopo, Teodoro Cetraro pubblica "Ricerche etimologiche su mille voci e frasi del dialetto calabro-lucano.
Un anno dopo è il turno di Francesco Scerbo "Sul Dialetto Calabro" sul dialetto di Marcellinara (CZ) .La sua opera si suddivide in due parti: la prima dedicata alla linguistica e la seconda un vero e proprio vocabolario.
Il primo vocabolario sul dialetto della città di Reggio viene pubblicato nel 1886 da Cesare Morisani: "Vocabolario del dialetto di Reggio Calabria colle corrispondenti parole italiane" mettendo in particolare risalto le parole relative alla lavorazione del Bergamotto. Il noto filologo Gerhard Rohlfs purtroppo non ne era a conoscenza di questa opera.
Il primo vocabolario sulla città di Cosenza viene pubblicato da Antonio D'Andrea nel 1890: "nuovo saggio di nomenclatura calabro-italiana ad uso delle scuole di Calabria Citeriore"
L'anno successivo è il turno del vibonese e di tutta la calabria media; Salvatore Mele pubblica: "L'ellenismo nei dialetti della Calabria Media" edito nella tipografia di F. Raho a Monteleone (oggi VIbo Valentia).
Dal 1895 al 1898 abbiamo la pubblicazione di 3 vocabolari: quello di Raffaele Cotronei: "Vocabolario del dialetto catanzarese" (1895), quello del maestro elementare Domenico De Cristo: Vocabolario calabro-italiano (1895-1897) che lo pubblicò a Napoli a sue spese nell'arco di due anni. Si concentra sui dialleti della Piana di Gioia Tauro, in particolare di Cittanova.
Il terzo è quello del consentino Luigi Accattatis: "Vocabolario del dialetto calabrese: casalino-apriglianese" che si concentra sul comune di Aprigliano e sui casali nella periferia di Cosenza.
Questa fu l'ultima e più grande opera ottocentesca in materia di linguistica calabrese addirittura l'intento di Accattatis era di: "... un'analisi del suo (dialetto apriglianese) evolversi attraverso il divenire dei secoli. ... L'unicità di questa ricerca è che affonda le radici nel lontano Seicento...".
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